venerdì 13 febbraio 2009

71 - GILEAD LOTHAIN

Vedere il Licantropo è come un pugno nello stomaco. Negli occhi di Gilead scorrono le battaglie combattute nelle fredde foreste del nord, in un passato che torna puntuale a risvegliare il dolore per eventi che l'elfo vorrebbe non aver mai vissuto.
La malattia arrivò silenziosa, come la neve che cade nei boschi. Nessuno sa perché, nessuno sa come. Arrivò e basta. I Guardiani di Frontiera, di cui Gilead faceva parte erano invincibili contro i nemici: soldati addestrati nelle arti del tiro con l’arco e del mimetismo ad un punto tale che gli invasori che tentavano di attraversare i confini elfici morivano credendo di essere stati trafitti da neri dardi scaturiti dalla foresta stessa.
Ma la malattia non poteva essere colpita. Era subdola e strisciante. I lupi mannari dilaniarono donne e bambini. Per ognuno di loro che veniva ucciso, dieci Guardiani di Frontiera sacrificavano la loro vita.
Gilead ricorda il sangue sulla neve, ed il dolore che si sommava al dolore. Già, perché dopo la morte quelle orribili bestie riprendevano la forma di ciò che erano stati: amici, fratelli, compagni valorosi.
Troppe lacrime furono versate fino alla morte dell'ultimo licantropo. Troppi compagni non sarebbero mai tornati dalla battaglia.
Anche per questo Gilead se ne andò...

2 commenti:

Dedowar ha detto...

Bello come l'hai reso, proprio come lo volevo.

Ale ha detto...

yeah!