martedì 10 febbraio 2015

447 - UN RUMORE NELL'OMBRA

"Forza, datevi da fare con quei terminali" ordina uno dei tre rimasti appena Zaran se n'è andato. "Non voglio diventare il prossimo sulla lista del capo..."
"Stiamo facendo il più in fretta possibile, ma la Regina secerne poco icore" ribatte un sottoposto. "Se solo il capo non facesse tutta questa economia con le anime..."
"Zitto stupido! Vuoi che ti senta!?" l'aggredisce il primo. "Lui sa cosa fa. Punto e basta. E se devi fare più in fretta con quello che hai. Fallo e basta, se non vuoi essere il prossimo a finire sul tavolo!" minaccia indicando il povero schiavo che s'inarca per gli ultimi spasmi di dolore.
Il ritmico rombo proveniente dalla fossa invade le caverne, e Bovak fa cenno ai compagni di muoversi e percorrere la balconata. Passando tutti vedono l'orripilante spettacolo che si sta consumando di sotto prima di ripararsi dietro la roccia. Per Gimble tuttavia è qualcosa di devastante: il pensiero che quello potrebbe essere il destino toccato a Bleena lo dilania, ma a quanto pare l'orrore non è ancora giunto al suo apogeo. Sulla pelle degli schiavi ormai immobili si inizia a formare una scorza dura, una specie di carapace chitinoso. Non è la morte l'obiettivo del processo negromantico di cui sono spettatori, ma la mutazione.
Hearst afferra per un braccio lo gnomo, tirandolo al riparo nella caverna oltre le balconate.
"Zaran era nella stanza, è vicino, dovremmo approfittarne!" sussurra Bovak.
"Già, e il passaggio che porta alla prigione con gli umber hulk è bloccato da una porta di ferro da questo lato, non è aperto come sembrava dall'altra parte. Avere una porta chiusa tra noi e quegli esseri gioca sicuramente a nostro vantaggio" commenta Isabel.
"Ma avete visto cosa stanno facendo?!" si lascia scappare Gimble a voce forse troppo alta, sconvolto dalla visione. "Non possiamo permetterlo, forse anche Bleena..."
"Ssssht! Ci sentiranno!" lo zittisce Hearst. Isabel fa per tranquillizzare lo gnomo, la cui disperazione sta volgendo in rabbia, ma le voci sotto prefigurano guai.
"Ehi, ho sentito un rumore" afferma uno dei negromanti.
"L'abbiamo sentito tutti, idiota" lo schernisce un altro. "Sono mesi che lo sentiamo se non te n'eri ancora accorto..."
"No, no, delle voci intendevo! Venivano da di là" insiste indicando la balconata.
"Vado a vedere"
Juan sbircia vedendo il negromante non impegnato nelle mutazioni accendere una lanterna ed avviarsi verso un'apertura che si apre sul lato sinistro della sala. Il coloviano studia rapidamente la situazione: davanti a loro la caverna si divide a T; l'ovvia deduzione è che il passaggio di destra si ricolleghi con una svolta ed una scalinata all'ambiente sottostante. Juan fa cenno ai compagni di nascondersi in direzione opposta, appiattendosi nelle ombre appena dietro l'angolo.
I compagni eseguono, ma gli ulteriori rumori causati dallo spostamento senza la copertura del rombo insospettiscono ancor più il negromante. Juan sente i suoi passi fermarsi, probabilmente sulla sommità della scala.
"Horad!" chiama ad alta voce. "Horad! Dannazione piantala con questi scherzi imbecilli, ti ho già avvertito una volta."
Non ricevendo alcuna risposta, l'individuo in nero avanza deciso. Arriva all'angolo e svolta, ma quando irrompe nel corridoio che porta alle balconate un largo squarcio gli attraversa già da parte a parte la gola. Con occhi increduli cerca il suo assalitore, di cui non ha nemmeno visto baluginare la lama, mentre il sangue gli inonda i polmoni impedendogli di urlare. Juan lo sorregge accompagnandone la caduta, lo poggia a terra lasciando che si dissangui, e rovista tra i suoi averi mentre muore, sottraendogli un pugnale di ottima fattura ed un rotolo di pergamena.
Quindi fa per raggiungere i compagni ed andarsene, ma Gimble è già tornato sui suoi passi.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Dopo l'influenza ci volveva proprio un bel post ricco d'azione per ricominciare. Povero Gimble a questo punto dell'avventura cosiì vicino alla sorella rischia di perderla a causa di una mutazione! Speriamo sia almeno reversibile!

Sai Ale mentre leggevo le prime righe del post mi è tornato in mente Si Oscuro Signore, qui al posto delle maledizioni ci sono tavoli per le mutazioni, per Zaran i servi sono come il maiale: "Non si butta mai via niente!" ;)

Ale ha detto...

Ecco, hai appena distrutto il mio immaginario di quella avventura. Adesso ogni volta che ci ripenso, rivedo le sale della fossa piene di salami-coppe-prosciutti appesi ai soffitti ! :D

Mr. Mist ha detto...

Ma non sarà mica perchè tua moglie ti ha messo a dieta che vedi succulenti insaccati appesi a stagionare? Scherzi a parte ti dico questo perchè io e la mia compagna stiamo cercando di rimetterci un po' in linea e a volte ci viene appetito guardando le cose più disparate!