mercoledì 10 dicembre 2008

54 - L'OMBRA OLTRE LO SPECCHIO

“...Sì, mio Signore. Ho fatto come mi avete chiesto.”
La voce decisa del mezzelfo rimbomba nella grotta.Grey si agita teso, sembra voglia gettarsi nella stanza. Juan gli fa un cenno, intimandogli di stare fermo dov'è, in silenzio.
Il marinaio Coloviano si sporge un altro po', arrischiandosi in una posizione leggermente più illuminata per vedere meglio. La grande sala naturale in cui si trova il nemico è illuminata da pochi bracieri disposti qua e là, che proiettano la loro luce fioca su una sorta di piedistallo al centro della grotta, probabilmente ciò che resta di un altare dedicato a qualche divinità sconosciuta da popolazioni primitive.
Sul piedistallo è appoggiata la Reliquia del Beato Berdingal, la coppa d'avorio, avvolta dalla mano del beato fusa magicamente. Attorno all'antico altare sono posizionati tre globi del diametro di un braccio, disposti a triangolo, che sembrano essere costituiti da gas denso di colore nero, perturbato sulla superficie da misteriosi flutti violacei che come serpenti emergono e si rituffano nel mare oscuro della sfera.
Lo sguardo di Juan si sposta su Sharuk, obbligandolo a sporgersi oltremodo. Il mezzelfo si erge statuario nella sua spaventosa armatura, vicino alla parete a destra della grotta, dinanzi ad una sorta di specchio magico costituito da fumi viola e neri in cui si agita un'ombra indefinita, di cui sono visibili solo gli inquietanti occhi rossi spalancati sul mondo.
“Sharuk hai agito bene. Tutto procede secondo i piani. Il potere della Reliquia sta venendo meno, ed il Beato Berdingal tra poco non sarà altro che un vano ricordo.”
La voce, bassa e imperiosa, sembra provenire dall'oltretomba...
Juan si volta verso i compagni, bisbigliando loro: "Lasciate fare a me..."
Il comportamento insolitamente coraggioso di Juan coglie di sorpresa il gruppo, mentre questi varca la soglia della grotta.
"No, Juan..." tenta invano di fermarlo Grey, ma è troppo tardi.
Furtivo e silenzioso come solo lui sa essere, il giovane marinaio si muove accorto tra le zone d'ombra della grotta, in un percorso irregolare che punta dritto verso il suo obiettivo: la Reliquia.
Ogni passo è rapido, ogni passo è fondamentale, ogni passo è decisivo. L'appoggio del piede, molleggiato per attutire il rumore, la rapidità nel decidere dove muoversi per sfruttare la penombra, la mente, la concentrazione... Juan stringe i denti: "Forza Juan, manca ancora poco... gli occhi rossi non mi vedranno... gli occhi... gli occhi..."
L'ombra si agita convulsa nello specchio. Sharuk si gira di scatto, sfoderando la mazza e preparando lo scudo. Un sorriso malevolo si stampa sulle sue labbra.
"Sei morto!"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa è la fiera dei coraggiosi o dei poco assennati?

Ale ha detto...

difficile distinguere... ma in quell'avventura ci hanno dato dentro mica male con le azioni avventate!
... ma te l'ho detto, ho tutto il tempo per trit... ehm ... rifarmi!

Dedowar ha detto...

Chi osa vince!... Speriamo anche stasera...

Ferdi ha detto...

@ Ursha

a volte mi faccio prendere dall'embolo dell'eroe

(si, ma a volte, stasera sicuramente no)